Seleziona una pagina

Mandare un figlio all’estero

Le paure di una mamma per un viaggio studio

Sono sicuro al 99,9% che le paure spiegate nel post precedente “5 motivi per cui una mamma non manda il proprio figlio all’estero” hanno toccato qualche corda. Non è così, mamma? Quello che mi sta a cuore dirti è che sono paure comprensibilissime e che non c’è alcun imbarazzo a provarle. Anzi, ti dirò di più, per noi in Giocamondo sono paure “preziose”. Nel senso che ci spingono a perfezionarci e a fare sempre meglio.

Ti faccio un esempio. Negli ultimi anni è diventato sempre più comune avere nei gruppi ragazzi celiaci che quindi richiedono da parte nostra un’attenzione maggiore dal punto di vista dell’alimentazione offerta. È evidente che per la mamma di un ragazzo celiaco la particolarità del figlio può rappresentare un grande timore, un vero e proprio ostacolo. Ma in Giocamondo sappiamo gestire moltissime situazioni come questa, grazie alla competenza e alla passione di tutte le persone che vi lavorano. Nello specifico ci assicuriamo che la preparazione dei cibi nelle mense dei campus in cui soggiornano i ragazzi rispettino intolleranze e allergie gravi.
Ma riprendiamo il filo del discorso che avevo iniziato nel post precedente “5 motivi per cui una mamma non manda il proprio figlio all’estero”. Abbiamo visto le paure più profonde, qui voglio parlare delle paure che ho chiamato più superficiali. Le ho chiamate così ma senza l’intento di sminuirle. Sono più superficiali nel senso che riguardano aspetti più pratici e contingenti. Quali sono? Mi sembra di sentirti rispondere così:

  1. “Mio figlio all’estero potrebbe perdersi in aeroporto”. Questa è un’eventualità che non potrà avverarsi MAI, e sottolineo mai. Il group leader (o accompagnatore) Giocamondo accompagna il ragazzo in tutte le fasi del viaggio, e poi anche del soggiorno. L’incontro in aeroporto, il check-in, i controlli (dove di solito i ragazzi salutano i genitori), il volo, il ritiro bagagli e il trasferimento in bus al college di destinazione scelto sono tutte fasi in cui il ragazzo non è mai lasciato solo ma sempre sotto l’occhio vigile del group leader, che offre sostegno a chi è più timoroso (se per esempio sta volando per la prima volta) e che già in questi primi momenti inizia a creare uno spirito di gruppo — in volo si scatta già il primo selfie tutti insieme da pubblicare poi su Giocamondo Study Live, un sito dove postiamo per tutta la durata della vacanza 15 foto al giorno che ritraggono le attività e le escursioni fatte dai ragazzi.
  2. “Mio figlio potrebbe perdere il cellulare o il portafoglio”. Sì, questa è una circostanza che può verificarsi. Sebbene il group leader faccia sempre continue raccomandazioni ai ragazzi, ci sono inconvenienti che non è possibile escludere, proprio come accade a casa propria. Tuttavia, il group leader, che ripeto è sempre al fianco del gruppo, è preparato ad affrontare tali situazioni: informa immediatamente i genitori, si occupa dell’eventuale disbrigo delle pratiche di denuncia e di accompagnare il ragazzo ad acquistare un nuovo cellulare o un nuovo portafoglio, se richiesto dai genitori. Nel frattempo la comunicazione tra genitori e ragazzo non si interrompe mai, in quanto ci sono almeno due numeri di telefono sempre disponibili: quello del group leader e quello di emergenza del direttore del centro attivo h24.
  3. “Mio figlio potrebbe non comunicare al group leader che ha bisogno di qualcosa”. Per esempio che non mangia bene oppure che non riesce ad integrarsi con gli altri ragazzi. È proprio questo che ti spaventa di più, giusto? Che tuo figlio all’estero possa non sentirsi a proprio agio durante la vacanza ma, per non deludere nessuno, che se ne stia in silenzio. È del tutto comprensibile. Qui però non posso far altro che tessere le lodi dei group leader e dei direttori Giocamondo. Ai group leader vengono assegnati un massimo di 15 ragazzi a cui devono badare e che devono ascoltare e capire, ma non solo: sono figure che rallegrano e divertono i ragazzi, creano il gruppo e la connessione tra i partecipanti, aiutano a rendere qualsiasi attività coinvolgente per tutti ostacolando in questo modo l’emergere della nostalgia di casa. I direttori dei centri hanno mansioni diverse: si interfacciano con i docenti, con il personale che lavora con il college, sono sempre a disposizione dei genitori per qualsiasi appunto o necessità emerga durante la vacanza studio, si assicurano che il programma venga rispettato da cima a fondo e dirigono abilmente tutta l’organizzazione del soggiorno. Anche i direttori sono figure a cui i ragazzi si legano moltissimo e questo rapporto è uno dei motivi che li spinge poi a voler ripartire. Ci sono ragazzi che di anno in anno hanno viaggiato con noi scegliendo la meta principalmente per il direttore che gestirà il centro. Ed è per questo che il tasso di soddisfazione dei nostri viaggi arriva al 95%: alla base c’è il rapporto di fiducia che si viene a creare tra le famiglie e le persone che in carne e ossa sono Giocamondo.
  4. “Mio figlio potrebbe non trovarsi bene nella stanza assegnata”. Anche in questo caso mi sento sicuro di poter escludere questa possibilità. Nessun pericolo di camere fatiscenti, poco pulite e scomode! I campus in cui soggiornano i ragazzi rispettano standard di qualità per noi imprescindibili. I campus già testati vengono comunque ogni anno sottoposti a controlli e ispezioni, mentre per selezionare campus nuovi non ci basta una singola visita, ne effettuiamo ben 3. In questi casi intervengo direttamente io insieme a un membro del mio staff e valutiamo: gli spazi, il comfort delle camere, la distanza tra le classi e le camere, lo stile della struttura, la presenza e la qualità della mensa, la presenza della lavanderia, di aule per le attività, di rete Wi-Fi h24, di impianti audio, computer, proiettori ecc. per animazioni e presentazioni, l’ubicazione del campus e molto altro. La valutazione complessiva tiene conto di un obiettivo primario: quello di poter garantire ai ragazzi un’esperienza qualitativamente impeccabile, una reale esperienza di crescita sotto tutti i punti di vista. Non è importante solo che le camere siano confortevoli e che il campus sia all’avanguardia, ma anche che lo spirito del luogo possa lasciare qualcosa ai ragazzi: come, per esempio, la storica università di Roehampton, a Londra, che fu tra le prime istituzioni inglesi ad ammettere le donne. Ecco, sono questi i luoghi in cui vogliamo mandare i ragazzi.
  5. “Mio figlio all’estero potrebbe sentirsi in difficoltà durante le lezioni”. Non preoccuparti di questo, mamma, perché non potremmo mai permettere che succeda una cosa del genere. Le lezioni di lingua sono il fulcro della vacanza, non per niente si chiama vacanza studio. Se non si torna a casa con una maggiore conoscenza della lingua straniera, allora abbiamo fallito nel nostro obiettivo. Per fare in modo di accrescere davvero la padronanza della lingua senza creare disagio ai ragazzi, il primo giorno di scuola è dedicato ad un test scritto ed orale che consente di formare delle classi omogenee secondo i livelli linguistici rilevati (e secondo le fasce di età). Ma, oltre alle tradizionali lezioni in classe, il corso di lingua vede la sua evoluzione più importante nell’utilizzo quotidiano delle nozioni apprese, che avviene: con i nuovi amici provenienti da tutte le parti del mondo (la classe o il campus non sono mai una colonia solo italiana), con gli activity leader madrelingua che organizzano e dirigono le attività pomeridiane e serali, con gli addetti della mensa con cui si parla esclusivamente in lingua, con i commessi con cui i ragazzi si trovano a interagire quando entrano in qualche negozio. In questo modo la lingua straniera cresce naturalmente e parlarla diviene consapevole e smette di creare imbarazzo o difficoltà.

 

Ti ho convinto o hai altri dubbi, mamma?

Se vuoi farmi qualche domanda, contattami qui.


Avatar

Stefano De Angelis

"Giocamondo è la mia vocazione. Anche dopo tutti questi anni, al rientro da un viaggio spesso accolgo i ragazzi in aeroporto per capire dalla loro viva voce come stanno e come descrivono l’esperienza appena vissuta. Perché per me una cosa è fondamentale. Mantenere le promesse."

Utilizziamo cookie analytics per personalizzare contenuti e per analizzare il nostro traffico, per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi